3 alternative rivoluzionarie nel mondo del packaging

Una minaccia incombe sul nostro pianeta. E dipende principalmente dall’uso smodato di materiali inquinanti che abbiamo fatto negli ultimi anni.

L’urgenza di utilizzare sempre meno plastica sta spingendo le aziende a prendere provvedimenti, ideando packaging innovativi e rivoluzionari.

Le nuove frontiere del packaging

Le vacanze si avvicinano e torna quel periodo dell’anno in cui il 64% degli imballaggi utilizzati è usa e getta e, nella maggior parte dei casi, vengono abbandonati sulle spiagge.

Le tecnologie a nostra disposizione ci permettono di sfruttare al meglio ogni materiale, anche quelli alimentari: utilizzandoli, sono state prodotte delle alternative completamente biologiche e biodegradabili.

Ecco i 3 materiali innovativi che stanno alla base delle moderne confezioni.

1) Il latte

I primi a ideare questa tipologia di packaging commestibile sono stati gli studiosi del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.

Il loro film a uso alimentare è composto da proteine del latte (principalmente da caseina). Utilizzandola si può ridurre notevolmente il volume di rifiuti non biodegradabili, come la plastica, e si possono conservare in maniera ancora più efficiente i prodotti, salvaguardando allo stesso tempo la salute dei consumatori.

Tomasula e Bonnaillie, due tra i ricercatori che hanno ideato questo packaging alternativo, hanno dichiarato che il prodotto è in grado di bloccare l’ossigeno fino a 500 volte in più rispetto agli imballaggi tradizionali.

In altri termini, i prodotti sui nostri scaffali dureranno sensibilmente più a lungo, minimizzando lo spreco alimentare.

2) Le alghe

Questo tipo di confezione è stato utilizzato per la prima volta negli anni ’90. In quel periodo, le alghe infestavano la Laguna di Venezia e si sono cercati modi alternativi per utilizzarle, salvaguardando la bellezza del nostro territorio.

Oggi si sfruttano anche altre specie, come l’Agar, un’alga marina di colore rosso, commestibile e facilmente reperibile.

Gli imballaggi fatti di alghe sono modellabili e hanno un impatto ambientale minimo, tanto che si possono sciogliere in acqua calda. La confezione è inodore e insapore, anche se è ricca di nutrienti (soprattutto fibre, vitamine e minerali).

Il prodotto può essere di 2 tipi:

  • Biodegradabile: in questo caso si tratta di un prodotto che contiene generi non alimentari, come i cosmetici.
  • Commestibile: a differenza di quello biodegradabile, il packaging commestibile in alghe è utilizzato per avvolgere il cibo.

3) Gli scarti alimentari

Gli scarti alimentari della lavorazione agro-industriale possono essere utilizzati per creare innovative carte e film ecologici. Tra gli scarti utilizzati ci sono quelli del mais, degli agrumi, dei kiwi, delle olive, delle mandorle, delle nocciole, del caffè.

Le carte prodotte con gli scarti riducono sensibilmente lo spreco di cellulosa mentre i film sono in gran parte idrosolubili: in particolare, quelli a base di gelatina possono essere eliminati semplicemente lavando i cibi prima di mangiarli.

Cambiare rotta è possibile: ecco chi l’ha già fatto

La plastica a 6 anelli che lega le lattine di birra tra loro è uno dei rifiuti rinvenuti più spesso in mare e finisce per soffocare tartarughe, pesci, uccelli.

Per questo un’azienda americana, produttrice di birra, ha scelto di produrli utilizzando gli scarti di grano e orzo. Il loro innovativo packaging si scioglie in acqua, garantendo agli animali marini cibo e sopravvivenza.

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