Il supermercato del futuro? Completamente plastic-free

Il futuro è il tempo dell’innovazione. Intelligenza artificiale, macchine che guidano da sole, escursioni nello spazio: le tecnologie sempre più avanzate promettono questo e molto altro.

Capita raramente invece di pensare a come gestiremo la nostra realtà quotidiana. Proprio per questo motivo ci siamo posti una domanda…

Come saranno i supermercati del futuro?

A giudicare dalle ultime tendenze, completamente senza plastica.

Queste previsioni sono già realtà in un supermercato olandese, dove è stata inaugurata una corsia totalmente plastic-free. Il negozio fa parte della catena Ekoplaza e nel reparto sono presenti 680 prodotti biologici custoditi in packaging compostabili o riciclabili.

Entro la fine dell’anno, la direzione intende inserire un reparto senza plastica in ognuno dei 74 punti vendita sparsi in tutto il paese.

I primi passi nella giusta direzione

L’Inghilterra ha preceduto l’Olanda in questa battaglia etica.

La catena di supermercati inglese Iceland è stata la prima a ridurre l’uso della plastica, sostituendo l’incarto tradizionale dei surgelati con dei sacchetti di carta riciclata. Nel corso dei prossimi 5 anni pianificano di eliminare completamente gli imballaggi di plastica dai prodotti della loro linea.

Anche la politica britannica sta prendendo provvedimenti: infatti, Theresa May sta incoraggiando la ricerca di soluzioni per abbattere l’utilizzo eccessivo di plastica.

Allo stesso tempo, il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha un piano per contribuire a cambiare la situazione. Vuole installare numerose fontane pubbliche in città a disposizione di cittadini e turisti.

In questo modo spera di limitare l’uso di bottigliette di plastica usa e getta e, di conseguenza, anche la quantità di rifiuti.

Dagli anni ’50 ad oggi, sono stati prodotti 6,3 miliardi di tonnellate di plastica e ne abbiamo riciclata solo il 9% (fonte: A Plastic Planet).

Uno dei fondatori di A Plastic Planet, Sian Sutherland, ha dichiarato che “non c’è assolutamente nessuna logica nell’incartare in qualcosa di indistruttibile come la plastica qualcosa di effimero come il cibo. Gli involucri di cibo e bevande sono utili per qualche giorno, eppure lasciano una presenza sulla Terra per secoli.

Gli attivisti continuano a chiedersi perché l’uomo sia in grado di eliminare il glutine, i grassi, il lattosio e poi non riesca a concepire una vita senza plastica.

Siamo dipendenti da questo materiale, che sta rovinando il Pianeta in cui viviamo giorno dopo giorno.

La consapevolezza sui social

Ti è mai capitato di guardare il tuo carrello della spesa e di pensare “quanta plastica!”?

No?

Alcune blogger spagnole lo hanno fatto e hanno diffuso sui social un movimento che si identifica con l’hashtag #svestilafrutta, tradotto letteralmente dall’originale spagnolo #DesnudaLaFruta.

Gli attivisti hanno proposto ai consumatori di fotografare e postare sui social network i casi in cui il packaging risulta esagerato per il prodotto che contiene (ad esempio, gli spicchi di un mandarino distribuiti su un intero vassoio di polistirolo). Condividendo queste immagini sperano di ottenere maggiore attenzione mediatica e di cambiare la situazione.

L’importanza del packaging è innegabile perché garantisce la conservazione dei prodotti che acquistiamo. Ma per sperare di vendere bisogna ascoltare i consumatori, le loro necessità e preferenze.

Anche i tuoi clienti potrebbero seguire questa campagna. E magari condividere foto della tua merce.

Se così fosse, non migliorare l’imballaggio dei tuoi prodotti potrebbe costarti davvero caro.

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